giovedì 18 dicembre 2008

Quante cazzate si possono scrivere in una sola vita letteraria

Io pensavo che sarei diventato uno scrittore. Non volevo diventare altro. Vabbé, a dodici anni volevo diventare calciatore ma non era un vero e proprio amore. Pensavo 'concentrati sullo scrivere, tira fuori il meglio' ma in realtà la mia situazione letteraria era molto squilibrata. Tiravo fuori il meglio. E subito dopo il peggio. Scrivevo un sacco di stronzate, insomma. E pensavo che prima o poi me le avrebbero pubblicate, mi sarei occupato solo di scrivere. Avrei avuto una stanzetta con scrivania, macchina da scrivere, finestra sul cortile, sigarette da montare e fumare e scrivere tutto il giorno quasi tutti i giorni. Cosa? Non lo so. Ah, e anche bere McCallan naturalmente. 18. Potevo vivere di questo per sempre. Era quello che mi piaceva per davvero. Invece mi trovavo a cercare di difendermi da degli assassini di sogni senza McCallan su un maledetto sito letterario che non ripagava le mie buone intenzioni di illuminare il mondo con il genere letterario più particolare che si fosse mai potuto concepire. Le Mejfy. Una vera rivelazione. Dopo quella di Cristo. Alcuni sposarono la causa ma si dissociarono da me. Pur tenendosi il termine. Alcuni non sposarono né causa, né me. Alcuni accusarono sia la causa sia me. Quelli erano i più tremendi. Jack Cat era il loro paladino, una bestiaccia che invocava le masse a rivoltarsi contro la scelta del curatore del sito di aver inserito il mio genere tra i generi. Voleva anche lui un genere per sé. Poi diceva che stava scherzando. Poi gettava merda sui miei testi e poi. Di letterario c'era ben poco. Nel tutto, voglio dire. Soprattutto in me. Mi chiedevo dove stavo andando. Se stessi andando per davvero da qualche parte. Mi chiedevo se non fosse ora di smetterla. Di scrivere, intendo. Un talento vero si sarebbe visto da lontano. Io mi ero dato già cinque anni. Tanto quanto un buon corso di laurea. Avevo ottenuto di perdere il contatto con Ladisa, il concorso con Baldini&Castoldi, i vari concorsi a cui partecipavo con poesie del cazzo e vincevano sempre poesie ancora più del cazzo al che pensavo che forse le mie non erano ancora abbastanza del cazzo e commenti completamente discordi sui vari siti che avevo frequentato. Un talento vero nel frattempo si sarebbe visto. Mmm... sì... ma il mondo non era ancora pronto. Nonostante la mia ignoranza di fondo, mi arresi. Chiesi al curatore di eliminare Mejfy dai generi, mi offesi per davvero, forse per la prima volta nella mia sottospecie di esperienza letteraria. Il mondo era di altri, quello letterario era altamente autoreferenziale. Non accettava le novità. Neanche quelle brutte. Lasciai che si litigassero loro l'osso e per l'ennesima volta, levai le tende e mi rimisi in strada. Neteditor. Il primo sito sui motori di ricerca. Quello da cui uscivano i veri scrittori. E io infatti ero uscito.  

Nessun commento: