martedì 16 dicembre 2008

Serenità del non capirsi

Un minimo di coerenza. Presentarsi come un poeta. Rivoluzionario. Anzi no. Più facile sarebbe stato colpire con frasi ad effetto stese in struggenti poesie d'amore. Mmm... Sembrava avessi un enorme rotolo di carta bianca su cui poter scrivere esattamente quello che volevo, messo in bella vista a tutti gli utenti internettiani che sarebbero passati da LetterArea. Il primo sito che trovai e che mi sembrava ben fatto. Sì, però un minimo di coerenza, non come al solito. Decisi semplicemente di pubblicare le ultime cose che avevo scritto. Erano tremendamente ben fatte, riguardavano il mio primo periodo universitario, la riluttanza all'essere erudito da qualche borioso professore stagionato, la voglia di riprendere le vie delle mie terrazze solitarie, dei miei campi aperti. Bene bene. Pubblicai il tutto e stetti a guardare, ma non succedeva niente. Mi annoiai nell'attesa, sbadigliai. Andai a cenare. Nei giorni successivi arrivò il primo commento. Era positivo. Era dello stesso curatore del sito. Mi piacque, decisi di pubblicare ancora. Pubblicai ancora, ma la poesia non era particolarmente seguita, decisi di scrivere un racconto, in alternativa avevo solo romanzi. Troppo lunghi per essere seguiti in rete. Scrissi il racconto in un pomeriggio, lo inviai. Si chiamava la passeggiata e non era il massimo, però poteva andare.  Il giorno seguente fioccarono i commenti, due, tre, quattro. Mi sfregai le mani e li andai a leggere, ma c'era qualcosa che non andava: erano negativi. Mi dissi 'Fermo, fermo, rileggi bene, magari oggi sei un po' dislessico'. Lessi ancora. Erano negativi. Mi guardai attorno. Andai a cercare tutti i personaggi che mi avevano commentato e lessi la loro roba. Faceva cagare. Glielo feci notare. E fu così che iniziò la mia prima diatriba internettiana, pubblicai ancora pensando 'Adesso li ho sistemati' ma sembrava non ci fosse altra gente a parte quei quattro scassaballe, tornarono alla carica e mi affossarono di botte letterarie. Pensai se pubblicare ancora, nel frattempo non avevo niente di nuovo, scelsi tra la roba vecchia. La cosa cominciò ad infastidirmi. Stavolta zero commenti. Forse era meglio la diatriba. Decisi che se era così allora sarebbe stato meglio non pubblicare e così dopo tre testi abbandonai il sito, pensai che tanto ce n'erano altri e andai a cercarmeli. Finii su Liberodiscrivere, ripubblicai gli stessi testi per vedere se qui qualcuno ne capisse di più, di poesia e racconti, ma dopo il primo commento positivo, ripresero a tartassarmi nuovamente. Quello che si difendevano era che non avevo stile, non seguivo la metrica eccetera eccetera. Il commento positivo fu: 'Mi spiace, ma devo dirtelo: questa per me non è poesia'. La positività stava nel fatto che gli dispiaceva. Mi inalterai alquanto e andai a trovare anche questi altri personaggi, lessi la loro roba. Faceva cagare. Glielo feci notare. E si permettevano di gettare merda sulla roba altrui? Come funzionava? Mi fermai un attimo a pensare e mi dissi che forse internet non era il posto giusto dove pubblicare la propria roba, perché chi bazzicava i siti letterari non erano i lettori (io credevo che esistessero) ma gli scrittori stessi e quindi i giudizi erano tutti condizionati dalla volontà di emergere più che quella semplice di leggere. Decisi che non avrei mai più pubblicato su internet e che, semmai, avrei cercato di lì qualche casa editrice. Andai a dormire. Il giorno dopo nella mia casella di posta c'era un messaggio. Anonimo. Di un ragazzo che aveva letto una mia poesia che si chiamava Serenità del non capirsi. Era una lettera e diceva che ero riuscito a rendere perfettamente quello che lui aveva sempre provato nei confronti di se stesso, mi ringraziava per la poesia, mi incitava a continuare a scrivere. Più che il commento mi piacque il fatto che il messaggio era stato spedito alla mia casella di posta, il che dichiarava l'assoluta sincerità di chi me l'aveva spedito. Fui così contento che decisi che Serenità del non capirsi era la mia più bella poesia. E gli altri non potevano capire.     

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